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É reato il maltrattamento  degli animali. Inasprite le pene

2025-09-02 20:17

Avv. Albert Corradetti

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Gatta Lisa sopra una pila dl fascicoli

Legge 82/2025: stop alle catene e pene più severe per chi maltratta gli animali

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Animali, pene più dure: entra in vigore la Legge 82/2025

 

 

 

Dal 1° luglio 2025 gli animali hanno una nuova tutela davanti alla legge. Con la Legge n. 82, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 6 giugno, il Codice penale e il Codice di procedura penale cambiano volto: gli animali non sono più considerati meri oggetti di compassione umana, ma esseri senzienti, vittime dirette dei reati.

 

Cosa prevede la riforma

Maltrattamenti e abbandoni: pene più severe

Chi maltratta o abbandona un animale rischia molto di più. Per l’abbandono di cani, gatti e altri animali domestici è previsto l’arresto fino a un anno o una multa da 5.000 a 10.000 euro. Se l’abbandono avviene su strada, la pena aumenta di un terzo; se commesso con un veicolo, scatta anche la sospensione della patente.

 

Reati aggravati se davanti ai minori o online

Arriva un nuovo articolo del Codice penale, il 544-septies, che introduce aggravanti quando il reato viene commesso davanti a minori, contro più animali, o se foto e video delle violenze vengono diffusi sul web.

 

Stop alla catena

È la novità simbolo: vietato tenere gli animali legati alla catena. Una pratica tollerata solo a livello regionale, ora proibita in tutta Italia. Le sanzioni vanno da 500 a 5.000 euro.

 

Confisca e affido definitivo

Gli animali sequestrati non potranno più essere abbattuti o ceduti. Un nuovo articolo del Codice di procedura penale (260-bis) consente al giudice di affidarli definitivamente alle associazioni riconosciute dal Ministero della Salute, che dovranno garantire cure e benessere.

 

Uccisione e danneggiamento di animali altrui

L’articolo 638 c.p. viene riscritto: chi uccide o danneggia animali appartenenti ad altri rischia da 1 a 4 anni di reclusione. Non è più prevista l’alternativa della sanzione pecuniaria.

 

Una svolta culturale e giuridica

La legge segna un cambio di paradigma: non più la tutela del “sentimento umano”, ma la difesa dell’animale in quanto tale. Un percorso che parte dalla riforma costituzionale del 2022, con l’inserimento della tutela degli animali nell’art. 9 della Costituzione, e trova ora una risposta concreta nel Codice penale.

L’Italia si allinea così agli standard europei che, già con l’art. 13 del Trattato di Lisbona, riconoscono gli animali come esseri capaci di provare dolore e piacere.

 

 

 

✍️ Avv. Albert Corradetti
Avvocato penalista, giornalista pubblicista
📞 [+39] 3332011719 – 📧 albertcorr@libero.it
🌐 www.avvocatoalbertcorradetti.it

 

 

Albert Corradetti è avvocato penalista e giornalista pubblicista. Da anni si occupa di diritto penale, con particolare attenzione alla tutela degli animali e alla diffusione di una cultura giuridica improntata alla protezione dei soggetti più vulnerabili.

 

 


 

 

 

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